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VACCINAZIONI

Come per il cane, anche per il gatto esistono delle vaccinazioni contro alcune malattie virali molto pericolose.
Le vaccinazioni proteggono il gatto stimolando il sistema immunitario alla difesa delle malattie. Non si deve pensare che le vaccinazioni siano superflue in un gatto che vive sempre in casa, al riparo da fonti di contagio.
Al contrario proprio perché il loro sistema di difese immunitarie è così "ovattato" essi possono risultare più sensibili ai virus che raggiungono l'interno delle mura domestiche veicolati dall'aria, dagli indumenti delle persone o in occasioni di brevi contatti con altri gatti.

Il gatto può iniziare a ricevere le prime vaccinazioni dall'età di 6-8 settimane, ed in genere sono necessarie due iniezioni a distanza 3-4 settimane.
Questi tempi sono importanti perchè i gattini ricevono dalla madre degli anticorpi attivi contro le principali malattie infettive, ma questa immunità qualche settimana dopo la nascita inizia a scemare fino ad annullarsi.

La Vaccinazione del gatto è la chiave di successo di una vita lunga in buona salute. La vaccinazione protegge il gatto dalle malattie infettive stimolando il sistema immunitario a produrre gli anticorpi, che sono quegli elementi difensivi deputati a proteggerlo in caso di aggressione da parte di taluni microrganismi patogeni. I gatti che sono soliti uscire di casa sono più a rischio malattie perché più facilmente vengono a contatto con virus o batteri o contagiati da altri felini già malati, pertanto la vaccinazione dovrebbe essere completa, è infatti consigliabile il vaccino cosiddetto "pentavalente" che tutela il micio per la Panleucopenia (Gastroenterite Felina), Rinotracheite Infettiva, Calciviros, Leucemia Felina, Clamidiosi.

Anche per i gatti che vivono in casa sono necessari alcuni vaccini, infatti il loro sistema immunitario non viene frequentemente stimolato, maggiore è quindi la sensibilità alle malattie infettive i cui agenti si diffondono facilmente negli ambienti domestici anche attraverso l'aria. Consigliabile per il domestico è il vaccino "trivalente", che è quello obbligatori e tutela il micio per la , la Gastroenterite Felina ,Rinotracheite Infettiva e la Calciviros . La vaccinazione antirabbica invece è obbligatoria solo per l'espatrio e nei comuni ove si sono già verificati casi di Rabbia. Alcuni Paesi, oltre alla vaccinazione, richiedono anche il dosaggio degli anticorpi prodotti dal vaccino, così come lo richiede l'Italia per i gatti provenienti da Paesi extra UE, salvo eccezioni. I vaccini devono far parte di un protocollo, consigliato dal proprio veterinario, caratterizzato dalla scelta del vaccino e dagli intervalli dei richiami più opportuni.Se questi intervalli non vengono rispettati, dopo un po' di tempo l'effetto protettivo delle precedenti somministrazioni risulterà quasi nullo. Solitamente il micio nasce dotato di anticorpi ereditati dalla madre e destinati a scomparire nel giro di qualche settimana, per cui il ciclo vaccinale viene iniziato, di norma, nel gattino di circa 50-60 giorni di età. Alla prima iniezione del vaccino (sottocutanea o intramuscolare) seguono di solito uno o due richiami, distanziati l'uno dall'altro da circa tre settimane d'intervallo. Verso gli 11-12 settimane di vita è consigliabile un richiamo generale. Terminato il ciclo è opportuno ripetere una volta all'anno l'inoculazione del vaccino al fine di mantenere sempre all'erta il sistema immunitario. Tutte la vaccinazioni vengono annotate dal veterinario sul libretto sanitario con l'indicazione della data pro-memoria per il richiamo successivo.Prima di ogni trattamento vaccinale è importante sottoporre il nostro gatto ad una attenta visita clinica che determini lo stato di salute. Un soggetto che al momento della vaccinazione non in piena forma, non solo non produrrà una difesa immunitaria sufficiente a proteggerlo, ma potrebbe avere un peggioramento dello stato di salute da stress vaccinale.

PERICOLI

Aghi, spille, chiodi, tutto ciò che punge, deve essere custodito fuori dalla portata del gatto e soprattutto, del gattino che se disponibili, tenterà di far muovere con la zampina o afferrare con la bocca. Potrebbe provocarsi pericolose ferite o addirittura se riuscisse ad ingoiarli rischierebbe una perforazione o un'occlusione intestinale molto grave. E' quindi necessario assolutamente tenerli ben custoditi e nascosti.

Stessa cosa per i medicinali, soprattutto quelli in forma di compresse, molto pericolosi tanto per i gatti quanto per i bambini. La curiosità può spingere l'animale a ingerirli con conseguenze che vanno da un semplice malessere a una intossicazione, che può avere esiti letali. Altri prodotti sono pure nocivi; è nota l'attrazione del gatto per l'odore della candeggina o per altri detersivi di uso domestico ad esclusione di quelli profumati al limone odore che in genere non è gradito ai gatti. Più di ogni altro animale, il gatto è attratto da molti tipi di veleno. Essendo amante della pulizia, si lecca spesso pelo e zampe, ingerendo in tal modo le sostanze dannose che vi possono essere accidentalmente presenti. Se si sospetta che il gatto abbia inghiottito o anche semplicemente camminato su sostanze velenose, è prudente rivolgersi subito al veterinario, attendere può essere fatale.

Il gatto è attirato moltissimo anche dai fiori e dalle piante per gioco e per curiosità. Ciò può risultare molto pericoloso e nocivo, perché il gatto può intossicarsi gravemente.

Infatti alcune piante d'appartamento e da giardino contengono sostanze tossiche, la cui ingestione può essere all'origine di numerosi disturbi: irritazione e bruciore a occhi e pelle, dermatiti allergiche, disturbi digestivi, renali, cardiovascolari e turbe del SNC. Tra le piante tossiche che si trovano frequentemente in casa o in giardino si possono segnalare ficus, tulipani, azalee, rododendri, crotontigli e tante altre. Quando il gatto si diverte a scavare la terra delle piante, il pericolo deriva dai fertilizzanti e dagli antiparassitari presenti nel terreno che possono essere ingeriti dal gatto, il quale, generalmente, dopo il gioco si dedica alla normale pulizia delle zampe. Se il gatto persevera in queste attività di scavo, nonostante i tentativi del padrone di dissuaderlo, è meglio rinunciare alle piante o tenerle fuori della sua portata.

Nella lista delle piante sono menzionate solo alcune fra le più conosciute: nemmeno i botanici hanno ancora potuto redigere un database completo di tutte le piante che possono essere ritenute pericolose: questa è una delle ragioni per le quali quasi mai due liste provenienti da fonti diverse sono comparabili fra loro. In caso di dubbio, consultate le fonti di informazione e i centri tossicologici locali per maggiori informazioni riguardo la vostra zona.

Cosa fare dopo l'ingestione di sostanze velenose:

Consultare immediatamente un veterinario che consiglierà la terapia più idonea e soprattutto se è il caso di indurre il vomito per far eliminare la sostanza velenosa il prima possibile.

NON inducete il vomito se il gatto:

ha inghiottito acidi, alcaloidi, solventi chimici, detersivi, catrame o derivati del petrolio, tranquillanti, vetro o oggetti appuntiti [es. frammenti d'ossa, ndt] che potrebbero causare danni maggiori nel venire vomitati.

Se l'animale appare fortemente depresso, inattivo o addirittura comatoso, ha ingerito la sostanza tossica da più di due ore.

Se un qualsiasi prodotto velenoso è finito sulla pelliccia, lavatelo via immediatamente per impedire che il gatto, nell'atto del pulirsi, possa leccare ed ingerire la sostanza tossica. Utilizzate acqua saponata o fategli il bagno in acqua tiepida (non calda).

Addestrare il gatto

Considerando il fatto che i gatti sono animali molto indipendenti e altrettanto autosufficienti, richiedono minore addestramento di altri animali domestici. Nonostante ciò, comunque, hanno bisogno di un minimo di training casalingo riguardante le regole di comportamento per una positiva convivenza con gli altri componenti della famiglia. Molti gatti possono, imparare a raggiungervi e ad eseguire numerosi comandi o giochi.


Molti principi generali devono guidare l'addestramento di un gatto, indipendentemente dai fini personali che vi proponete.
1) Usate premi, carezze e gioco come riconoscimento di un comportamento corretto. Evitate maniere brusche.
2) Date al vostro gatto molte opportunità per comportarsi nel modo corretto. Aiutatelo con un tiragraffi per l'arrotamento delle unghie e giocattoli sicuri da scalciare e morsicare.
3) State attenti ai segnali che trasmettono sia con il muso sia con il corpo. I gatti che temono un attacco raddrizzano la coda, mostrano i loro denti e spesso soffiano o ringhiano. Lasciate che si calmino prima di avvicinarli.
4) Cercate di essere sempre coerenti e fermi nel vostro comportamento.

L'addestramento in casa sarà più facile se stabilite uno spazio personale per il vostro gatto da subito. Ci sarà bisogno di un giaciglio, una ciotola per il cibo ed una per l'acqua e una vaschetta per la lettiera. Mettete tutte queste cose (così come i giocattoli, i supporti per l'arrotamento delle unghie e gli accetti da scalciare) in una piccola stanza che sia chiusa di notte o quando il gatto è solo in casa.
I gatti sono naturalmente molto puliti, e nella quasi totalità dei casi imparano ad usare la lettiera molto presto. Ponetela sempre in un luogo tranquillo, poco frequentato, lontano dal cibo e dall'acqua. Accertatevi che il gatto possa trovarla facilmente ed entrarci.
Mettete il gatto nella lettiera spesso, specialmente dopo che si è svegliato, che ha mangiato e dopo che ha giocato a lungo. Premiate il gatto per il corretto uso della cassetta. Rimproverate il gatto solo per un comportamento scorretto quando lo si trova in flagrante.
Per accertarsi che il gatto continui ad usare la vaschetta pulitela quotidianamente e cambiatela almeno due volte alla settimane (dipende comunque dal tipo di sabbia che si decide di utilizzare).
Consultatevi immediatamente con un veterinario se il vostro gatto non impara ad entrare in casa o se più tardi dovesse presentare problemi dopo aver recepito con successo il vostro addestramento.
E' vostra responsabilità trasmettere messaggi chiari circa i comportamenti permessi e non, poiché il gatto non conosce automaticamente la differenza. Comportamenti non permessi sono quelli che comprendono il mordere e il graffiare le persone, scalare o graffiare i mobili e ogni azione pericolosa per il gatto o che vi procuri fastidio.
Nel momento stesso in cui il gatto si comporta male potete ricorrere ad un sonoro e perentorio "no" o un forte battito di mano. Rimproverare l'animale dopo il fatto può generare confusione e non essere efficace. Mai colpire o scuotere un gatto avreste solo una risposta aggressiva. Per insegnare al gatto il proprio nome ripeteteglielo spesso.

Tratto da: I miei amici gatti

 
 
 
 
 
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